Ebbene sì, nonostante avessi sempre e in continuazione, da ridire su tutto e tutti, che dicessi che odiavo mischiarmi insieme a tutti gli altri comuni esseri viventi, anche io, alla fine, ero andata a quella benedetta festa in maschera.
La verità era che, mi piacevano quelle feste, osservare come la gente si agghindava al massimo per sembrare sempre perfette agli occhi di tutto, come se fosse così importante cosa pensino gli altri; ma non era solo questo il motivo per cui decisi, quella sera, di lasciare la mia dolce dimora e immischiarmi nella massa...il fatto era che avevo scoperto, tramite qualche diceria in giro, che chiunque avesse voluto, si sarebbe potuto esibire sia con una sfilata che musicalmente ed essendo io una grandissima appassionata di musica e devo ammettere, una gran brava chitarrista non che cantante...ho pensato: perché no? Un altro modo per farsi conoscere di più in giro e magari farmi notare da qualcuno d'importante, perché alla fine era quello il mio scopo, farmi avanti nel mondo della musica attraverso le mie forze e le mie canzoni, non aspiravo ad altro.
Purtroppo toccava pure mettersi una stupida maschera, ma che ci volete fare, per realizzare i propri sogni si fanno anche questi piccoli sacrifici, ne sarà valsa sempre la pena. L'unico costume che avevo in giro per casa, era quello da diavoletta e come ho già detto, ho sempre adorato distinguermi dalla massa...sentire gli occhi puntati su di me, come quella che trasgredisce le regole, decisi proprio di mettermi
quel vestito. Magari era un po' troppo corto e troppo volgare forse, ma sicuramente non sarei stata l'unica lì in giro che aveva le palle per fare una cosa del genere e poi non avevo tempo materiale per andarmene a comprare un altro, in fin dei conti rispecchiava esattamente il mio essere. Arrivai all'House of Blues un po' in anticipo, c'erano ancora veramente poche persone così ne approfittai per sedermi al bancone del barista e farmi un goccetto di whiskey, per riscaldarmi e cominciare bene la serata.